Una vacanza rovinata dal male, Haiti- America del Sud. Broly- Alice

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La Doux Alice
view post Posted on 29/4/2009, 21:30




Attraversava lentamente le strade o meglio dire...le capanne diroccate di Haiti.
"Come si fà, a vivere in questo modo.."
Solita aria afosa del sud,solito odore di carni putrefatte dalla fame, corpi disidratati o malati.
Arricciò il naso quando un'odore forte di sangue entrò nelle narici della ragazza.
"Sangue...un'altro morto."
Il rumore di un fucile,e grida disperate susseguirono il cambio d'atmosfera della zona.
"Sarà meglio andarsene di qui..Non voglio essere coinvolta"
Quando la Criocinetica s'incamminò per allontanarsi dal luogo sentì tirare i suoi pantaloncini neri di velluto,le ricordava tanto la presa di suo nipote e quando abbassò il capo per verificare chi fosse vide un bambino africano sporco di sangue che le implorava aiuto con lo sguardo.
"Sarò pur un'assassina...ma non un mostro.."
Prese in braccio il bambino e protandoselo con se lo medicò e gli creò na piccola bacinella di ghiaccio dove gli disinfettò le ferite graziie alla temperatura bassissima dell'acqua contenuta all'Interno.In quel modo avrebbe potuto annestetizzare e pulire allo stesso tempo.
<< Va meglio vero?>> somigliava tanto al tono dolce di una madre,seguito dal sguardo dolce e intenerito dal bambino.
<< Sarà meglio che ti riposi...>>
Prese una bottiglietta di sonnifero,e impregnando leggermente un fazzoletto lo posò sul naso del bambino,lasciandolo addormentare,sereno e curato.
Decise di lasciargli qualcosa da mangiare in caso si fosse svegliato per colpa della fame.
"Sarà meglio andare..>>
 
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view post Posted on 29/4/2009, 22:00

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Ieri.
Ogni giorno, il male si propagava per tutto il mondo, lasciando dolore e disperazione. Dolore, quello che un bambino prova quando i suoi genitori vengono coltellati dinnanzi i suoi occhi, da un ladro disadattato e disgraziato che si vende per pochi spiccioli; disperazione, la stessa che una madre prova quando il proprio figlio viene a mancare, perchè un pirata della strada lo ha investito senza pietà e con godimento. Quelle emozioni avevano reso il mondo un inferno e la vita difficile da passarla in pace e armonia con la società. La sua idea, la sua convinzione, fecero di Reiji un uomo che sacrificherrebbe se stesso e anche di più per il raggiungimento del suo obiettivo, della assoluta pace. L'organizzazione non disponeva di molti uomini, proprio per questo anche il ragazzo era costretto ad andare in missione per uccidere chiunque pendesse dal lato del male. In fondo anche lui era un essere umano, doveva rilassarsi un pò, magari con un viaggio verso qualche isola calda, magari Haiti.
Oggi.
Nemmeno in vacanza poteva rilassarsi nemmeno un minuto, doveva per forza liberarsi sempre della feccia; non era dovuto al fatto che lui ama uccidere, ma il suo abito, troppo elegante per un Paese così povero e distrutto dalla fame. La sua figura imponeva obbligatoriamente alla mente di chi lo guardava di essere un milionario, uno così ricco da potersi permettere una vita nel lusso e che era ben sopra la sopravvivenza. Certo, di soldi ne aveva molti grazie alle grosse taglie che risquoteva, ma indossare il tight faceva parte del suo stile, nel suo modo di essere, adorava l'abito elegante. Mentre passeggiava, una scena lo bloccò all'istante, quando, una volta messa a fuoco, una persona attirò parecchio la sua attenzione. Una ragazza, giovane e molto bella, curava un bambino probabilmente proveniente dall'Africa, ricoperto di sangue e indebolito dalla fame. Quella ragazza lo stava rimettendo in sesto, ma qualcosa non quadrava.
*Hellen Cherry, una ragazza da ben 630 milioni di euro, una cifra esorbitante! E' una criminale, eppure sta aiutando quel bambino... Sono molto impressionato. Sono troppo desideroso di parlarle, per divertirmi, magari poi più tardi potrei ucciderla.*
Cominciò a muoversi verso la ricercata, con passo calmo e tranquillo, in fondo non aveva intenzioni ostili, voleva solo capire che tipo era una criminale che aveva pietà. Hellen aveva aiutato il bambino con il suo potere, e Reiji aveva capito molto bene quale fosse.
-Ehm, salve. Per caso ti serve una mano?-
Domanda alquanto stupida dato che aveva finito di aiutare il bambino, ma almeno era un modo per iniziare a dialogare con lei.

 
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La Doux Alice
view post Posted on 29/4/2009, 22:14




L'azione appena compiuta la fece sentir quasi....Un minimo purificata,è come se la sua aura nera pece fosse stata trafitta da un sottolissimo raggio di sole...Nella tempesta più fitta."Dormi bene....Piccolo"
Sorrise alla scena,rimase ancora immobile,troppo svogliata per tornare al villaggio.
"Forse...sarà meglio costruirgli una capanna...sarà al sicuro almeno per un pò."
Nel racimolare i pezzi per una capanna provisoria udì la voce di un uomo a pochi centimetri da lei.
Voltò il capo curiosa di sapere chi fosse quando questa la salutò.
Si alzò lentamente pulendo la propria maglia sempre di velluto dai retriti e polvere.
<<salve a lei,grazie per la proposta ma non capita tutti i giorni di..>>
Osservava la figura del ragazzo fermandosi per un'attimo di aprlare quasi rimanendo incantata dalla figura.Quando poi si accorse del gesto arrossì vistosamente tentando di rimediare << cioè si volevo dire..non capita tutti i giorni di ricevere un'aiuto così all'improvviso,tuttavia se davvero insiste un'aiuto non dispiacerebbe di certo.>>
Terminò con un sorriso mentre terminava di "spolverare" ancora e ancora la sua maglia,ormai rovinata del tutto.
 
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view post Posted on 29/4/2009, 22:29

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Fingere, sapeva farlo fin troppo, era una sua specialità, quasi come un'abilità che ha sempre avuto, infatti, ancora una volta la sua preda era finita in trappola. In un primo momento sembrava quasi che si stesse accorgendo di qualcosa di strano, ma la ragazza arrossì all'improvviso per poi continuare a proferire parola con il giapponese. Un sincero sorriso spuntava così raramente sul volto di Reiji che pareva un'altra persona in quel momento: un sorriso sincero, di chi vuole mostrare la sua gentilezza e vuole porre la sua fiducia;era falso. Eppure continuava a non capire, il volto della ragazza esprimeva serenità, dolcezza e gentilezza, eppure una ricercata con 630milioni sulla testa doveva aver combinato chissà quanti omicidi e tragedie. Che stesse fingendo pure lei? No, lui aveva capito che era vero. Per la prima volta, il ragazzo si sentì strano, una sensazione mai provata prima, la stessa di chi si sente improvissamente impossibilitato ad usare il suo potere; in effetti era la stessa cosa, col suo potere non riusciva a comprendere quella ragazza. La verità era che in realtà la sua abilità avea compreso anche questo, ma lui non riusciva ad accettarlo.
-Tu sei come me, sei speciale...-
Hellen tentava invano di ripulirsi la sua maglia, che ormai era del tutto rovinata, ma Reiji le bloccò delicatamente una mano, mentre l'altra che gli era rimasta libera, la passò sopra di essa, ripristandola come era prima. Dopo aver compiuto lo "spettacolino", lasciò la mano della ragazza e la guardò negli occhi, sorridendole calorosamente.

 
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La Doux Alice
view post Posted on 30/4/2009, 16:02




Strano, ecco la parola adatta in quel momento.
Si sentiva strana,quasi debole sotto lo sguardo del giapponese; aveva capito chi fosse..L'aria orientale del ragazzo,il modo di fare,di vestire,di comunicare..Corrispondevano tutte a lui.
O almeno..a colui che tutti credevanoche fosse.
Ma ormai farsi tante domande non sarebbe servito a nulla,fatto stava che l'aria prese un'atmosfera ben diversa da come si sarebbe aspettata l'incontro con un'agente della HOR.
Sorrise ancora e ancora,sebrava come se non riuscisse a fare a meno di sorridergli.
Ormai la maglia di velluto nera era totalmente rovinata,strappata e sporca.
Le sue mani giocavano quasi freneticamente su questa nel tentativo invano di poter rimediare anche solo in parte quando....Sentì il tocco leggero della sua mano prendere quelle della Criocinetica,era gentile,caldo ma soprattutto...Troppo buono per appartenere ad una persona del genere.Certo,lei era peggio,per loro l'agenzia della ragazza era solo un problema verso la salvezza del mondo.
Tutte sciocchezze,il mondo non sarà mai buono.
Fatto stà che le gote della ragazza divennero pomodoro quando vide cosa stesse facendo il ragazzo.Quando finì contemplò la bellezza sella sua maglia come nuova.
Quasi spaesata decise di riprendere la discussione di prima:
<< Speciale?Io non direi proprio,la chiamerei condanna...una condanna che ti perseguiterà tutta la vita,che ti emarginerà per tutto il resto di essa...una condanna.....>> abbassò lo sguardo,pensava a cosa rispondere,con un piccolo genno della testa rialzò il viso e sorridendo continuò la discussione << una dolce...condanna,grazie per la maglia uomo identico a me..>>
Le ultime parole furono pronunciate con sicnerità e assoluta leggerezza da parte della ragazza.
 
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view post Posted on 30/4/2009, 17:05

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Un sorriso, sincero e gentile, trasmetteva una sensazione di calore, di buono; lo capiva benissimo, non erano i suoi sorrisi, falsi e privi di emozione. Sapeva fingere fin troppo bene, tanto da sembrare realmente interessato a quella ragazza... Sembrare. Forse, qualcosa lo attraeva in realtà, ma di cosa si trattasse non lo sapeva, se la causa fosse la sua bellezza, la sua dolcezza, il suo modo di fare. La maglia della giovane ritornò come nuovo, col semplice tocco e un rapido pensiero nella testa del giapponese.
-Speciale? Io non direi proprio, la chiamerei condanna... Una condanna che ti perseguiterà tutta la vita, che ti emarginerà per tutto il resto di essa... Una condanna... Una dolce... Condanna, grazie per la maglia uomo identico a me...-
A quelle parole Reiji le sorrise con dolcezza, quasi come ad indicare che provava compassione per Hellen. Lui è sempre stato convinto che il suo dono non era una condanna, bensì il capriccio del destino di cambiare il mondo; il suo dono era divino ed egli stesso sapeva che poteva diventare un vero dio! Non era una condanna, ma una benedizione.
-In effetti detesto il fatto di essere così diverso, non posso parlarne con nessuno perchè mi prenderebbero come un fenomeno da baraccone! A volta la vita è crudele però... Oggi ho incontrato qualcuno come me e sono felice. Con te sento di poter realmente essere me stesso!-
Una leggera lacrime, sfuggevole, scese dall'occhio sinistro del cacciatore di taglie, seguendo le curve che le labbra formavano con quel flebile sorriso, tipico di chi avverte di aver realizzato il proprio sogno.
*Forse... Posso anche ucciderla più tardi, non è detto che debba per forza fare tutto subito.*

 
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La Doux Alice
view post Posted on 30/4/2009, 17:13




"Mi sarei aspettata tutt'altro da un cacciatore di taglie..Dopotutto io sono un ricercato...lui un caciatore di ricercati come me..e e..eppure...che stranezza..."
Posò una mano delicatamente sul viso del ragazzo sfiorando la lacrima che sfuggente stava per concludere il suo viaggio.Ghiacciandola.
<< E questa?...>> Chiese indicando ormai quel pezzetto di ghiaccio a forma di lacrima
<< c'è qualcosa che non và?>>Continuava ad accarezzare la guancia prendendo la lacrima e stringendola nella sua mano,attimi dopo essa fù ricoperta da un cubetto di ghiaccio.
Era una vista stupenda, una goccia di lacrima trasformatasi in ghiaccio,rimasta intrappolata in un'involucro di acqua purissima.Ghiaccio.Puro.
<<È strano...sento di dover in un qualche modo...proteggerti dalla solitudine,potrà mai essere?Ti senti così tanto solo?>>
La voce rauca mostrava un briciolo di amarezza.
 
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view post Posted on 1/5/2009, 13:58

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Che opera d'arte spettacolare, una scultura sublime e piena di valore emotivo. Il ghiaccio era la pura essenza dell'acqua, priva di detriti o sporcizie varie; in fondo lui poteva fare la stessa cosa, ma lei aveva un vero talento artistico. Guardava la sua stessa lacrima ghiacciata, in un cubetto di ghiaccio quasi perfetto, creando una figura sublime per la vista. Perchè continuava a non capire? Cosa diamine c'era di mezzo in quello strano incontro?
*Solo? Non mi ero mai visto in quest'ottica. Non aveva mai pensato alla... Solitudine.*
Solo in quel frangente di tempo, per la prima volta, capì realmente di vivere una vita immerso nella solutidine. Non era da molto tempo che aveva acquisito nuove abilità, ma il potere del ghiaccio, lo stesso che quella donna possedeva, fu il primo che apprese, quasi come se fosse il suo unico potere. Proprio il ghiaccio era il segno di solutidine, proprio come nei posti in cui le temperature sono molto rigide, dove appunto non c'è nessuno. Con quelle parole, per la prima volta dopo tanto tempo, avvertì realmente un sentimento, quasi come se il suo stesso corpo ormai immerso nel ghiaccio, stesse lentamente uscendo.
-Che strana parola. Forse non me ne sono mai reso conto, ma solo realmente solo.-
Per la prima volta, con lei, stava dicendo la verità, stava parlando di qualcosa che realmente sentiva.

 
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La Doux Alice
view post Posted on 1/5/2009, 14:11




Sorrise alle parole,a quanto pare vivevano i propri poteri in modi totalmente diversi, provando emozioni diverse..
Ma una cosa di cui la ragazza era sicura era che il ragazzo che si trovava d'inanzi aveva tanto da vivere,non nel senso di vita...quando in quello emotivo.

<< Ci son diversi modi di vivere la propria vita, siamo identici vero, ma i nostri pensieri son totalmente differenti.Tu la vivi in un modo io in un'altro.Agiamo a seconda del nostro passato,a seconda dei nostri principi o semplicemente viviamo come vorremmo vivere...nascondendo tutto il resto sotto un tappeto di ridicole convinzioni.>>

<<hai...il viso sporco di terra..>> `non appena finì la frase la Criocinetica lo ripulì con un fazzolettino che teneva in tasca << perfetto !>> mise a posto il fazzolettino sedendosi su un roccia accanto al bambino << lo so ! ho uno strano istinto materno per colpa di questo bambino..è più forte di me ..>> rdacchìo leggermente guardando il bambino dormiente,per poi riportarlo sul viso del ragazzo.
 
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view post Posted on 1/5/2009, 14:28

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Esatto, era proprio il passato che condizionava la vbita Reiji, lo aveva portavo dove era, altrimenti avrebbe fatto l'orologiaio oppure qualche altra cosa, una vita normale. Come poteva vivere la sua vita se non avesse mai posseduto io suoi poteri? Quella domanda la scartò rapido dalla sua testa, non era importante ora, perchè lui doveva realizzare un sogno che, seppur considerata da molti un'utopia, lui sapeva benissimo che poteva realizzarla. L'uomo che uccise il suo unico e vero amico ormai non esisteva più e non avrebbe più creato problemi per la società; è un dato di fatto. Proprio per questo motivo l'unico e vero modo è quello di uccidere ogni criminale presente nella società, a partire da quelli come lui che i semplici umani non posso affrontare. Ad un tratto Hellen prese un fazzolettino per levargli via della terra sul suo viso. Al tocco della sua mano sulla sua guancia, la sua faccia si arrossì senza controllo.
*Mi sento così strano... Nessuna persona mi aveva mai fatto sentire così. Che diamine mi succede?*
Guardava negli occhi la ragazza seduto ora accanto al bambino, mentre quella sensazione di prima si faceva più acuta. La sua razionalità, il suo modo di essere freddo crollarono all'istante.
-C'è gente come noi che uccide e crea caos per tutto il mondo. Le persone muoiono e soffrono a causa loro e lo fanno divertendosi, senza porsi il problema di stroncare una vita. Tu da che parte stai?-
Che domanda inutile e insignificante, sapeva benissimo lei da che parte stava, eppure era così diversa da quella che sarebbe dovuta essere una ricercata. Non capiva...

 
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La Doux Alice
view post Posted on 1/5/2009, 14:40




<< Domanda itneressante...Io,non sono una persona purissima voglio premettere questo.Ma a volte la solitudine ti porta a cercare disperatamente un tuo simile per sentirti ripagato,e a volte l'irrazionalità emotiva ti spinge a fare cose che non vorresti ...anche se ormai ci sei già finito dentro..>> continuava a fissare il terreno con sguardo quasi dispiaciuto << ad ogni modo,è più complicato di quanto immagini...>> tentava invano di cambiare argomento,le sarebbe sfuggito qualcosa di certo e non voleva perderlo...<< Il sole sta tramontando..>>
 
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view post Posted on 1/5/2009, 14:50

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Quella risposta così vaga ad una domanda ben precisa, non aiutò Reiji a capire ciò che voleva, ma affermò solo ciò che lui sapeva. Era una ricercata punto e basta, una volta che avrà finito di parlarle l'avrebbe dovuta uccidere.
-Scusami per quella domanda non volevo ferirti. Comunque non ci siamo ancora presentati, io sono Reiji.-
Gli tese la sua mano in segno di cordialità, sperando che il suo saluto possa essere ricambiato. In effetti parlando con lei non si era accorto che si era fatto tardi.
-Dato che il sole sta tramontando direi di andare da qualche altra parte. Sei d'accordo?-
Aveva deciso di continuare a stare con lei, non solo per spiarla, ma anche dicapire quali siano le sue vere intenzioni. Con lei avrebbe trovato non solo le queste risposte, ma anche alcune riguardanti egli stesso.

 
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La Doux Alice
view post Posted on 1/5/2009, 14:58




Notava un leggero cambiamento dopo la sua risposta,temeva che avesse capito qualcosa,non voleva perderlo...Maledetta curiosità maschile.
Una smorfia di tristezza prese possesso del suo viso, prontamente tentò di ansconderlo con un sorriso.
<< Hai ragione Reiji,io sono Hellen invece>>
Strinse la mano del ragazzo alzandosi subito dopo.
Si spolverò leggermente e fece spalluccie ,sengo ch'era pronta per andare.
<< Il bambino è al sicuro ora,è finito il chaos,da mangiare ne ha quindi...dove andiamo?>>
 
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view post Posted on 1/5/2009, 15:14

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Un leggero segno di tristezza segnò il volto dolce e delicato di Hellen e, nonostante tutto, a Reiji dispiacque. Avrebbe voluto fare qualcosa e così decise.
-Ti vorrei far fare una passeggiata, ma sarà un pò diversa. Stai tranquilla è totalmente sicuro.-
Sorrise alla giovane donna, mentre le prese delicatamente una mano, facendo si che lo seguisse molto vicino a lui. Ad un tratto, il giapponese fece un passo un pò più in alto rispetto al terreno, bloccando il piede a circa 10cm da terra; con l'altro piede invece altri 10cm più in su, proprio come se stesse salendo delle scale invisibili. Si assicurò che la ragazza stesse vicino a lui e che i "gradini" d'aria non si annullassero finchè la ricercata non ebbe passato da un gradino all'ltro.

 
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La Doux Alice
view post Posted on 1/5/2009, 15:20




<< Una passeggiata?..Tra queste macerie?...>>
La domanda fliebile della ragazza non fu ascoltata del tutto così senza preavviso il cacciatore le prese una mano portandola accanto a se,ad un tratto non sentì più la terra sotto i suoi piedi,allarmata guardò per terra dopo aver realizzato che effettivamente era sospesa in aria,una serie di gradini invisibili le resero il cammino più facile,ma questo non le bastava,temeva di cadere da un momento all'altro così si strinse più forte al ragazzo che le stava accanto cercando una specie di protezzione.La causa che diventa lo scudo.
<< D..D..dove an..andiamo?>>
tentava di stare tranquilla,più si sarebbe agitata peggio sarebbe stata la salita ma non ci riusciva stringendo sempre più forte il braccio del ragazzo,quasi da farlo male.
 
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